Introduzione
Se state pensando di diventare scrittori di successo frequentando un corso di scrittura creativa, penso che fareste meglio ad impiegare il vostro tempo in un altro modo. Magari vi converrebbe fare una passeggiata o sedervi in poltrona e ascoltare la vostra musica preferita. Non esistono infatti regole univoche che permettono di trasformare un aspirante scrittore (o un imbrattafogli, se preferite) in un Autore con la maiuscola. E allora cosa stiamo a fare qui? Nulla, se non il tentativo di migliorare il modo di scrivere, evitando gli errori più comuni e imparando, col tempo, l’esercizio e la fatica (tanta!) a migliorare i nostri elaborati dal punto di vista sintattico, grammaticale e per ciò che attiene ai contenuti.
C’è un elemento imprescindibile che distingue un imbrattafogli da un Autore in grado di comunicare emozioni, sensazioni, sentimenti e suggestioni. Quel “quid” si chiama talento ed è, purtroppo, una dote naturale. Nulla impedisce, tuttavia, anche per chi non ha questo dono, di migliorare notevolmente la qualità di ciò che scrive, conseguendo in tempi ragionevoli un risultato più che soddisfacente.
Allo scopo di fornire i mezzi indispensabili per scrivere un buon testo, troverete qui, i consigli, i trucchi, gli spunti e gli esercizi utili allo scopo.
Questo “manuale” si andrà, di volta in volta, strutturando on line e si arricchirà, col tempo, non solo di notizie utili e di materiali didattici, ma anche di notizie riguardanti i concorsi letterari, le segnalazioni degli eventi culturali più importanti e di una sezione specifica dove saranno pubblicati gli elaborati migliori.
Scrivere è un’esperienza meravigliosa, un’esplorazione all’interno del proprio spirito, un mezzo per superare ogni barriera e confine. Buon viaggio a voi tutti!
1.
L’idea e il personaggio
Per cominciare a narrare una storia, sia essa in forma di racconto o di romanzo, è necessario dare al lettore un’idea dei personaggi di cui tratteremo le vicende. Un errore comune a molti scrittori esordienti è quello di dilungarsi fin dalle prime battute su particolari insignificanti, tralasciando un elemento fondamentale. Di chi stiamo parlando?
La prima regola, se così vogliamo chiamarla, è dare immediatamente e in poche battute, un’immagine precisa dei personaggi. Non è necessario descrivere con cura l’abbigliamento, i particolari del viso, il colore degli occhi e dei capelli. Con poche pennellate dovete mettere in grado il lettore di “vedere” il personaggio, puntando su qualche caratteristica fondamentale che permetterà, nel successivo sviluppo, di connotarlo e di riconoscerlo subito. Possiamo dire di un uomo che “era grasso, piuttosto basso e coi capelli radi” ma se aggiungiamo a questa descrizione un elemento “caratteriale” che lo contraddistingua, avremo cominciato a lavorare sullo “spessore”, elemento questo che manca, quasi sempre, nei testi degli esordienti.
“Era grasso, piuttosto basso e coi capelli radi ma aveva una risata contagiosa”. Come potete notare, non abbiamo fatto altro che aggiungere l’elemento “risata contagiosa” per rendere l’idea di una persona gioviale e dal buon carattere.
Analizzando i testi descrittivi di seguito riportati, esercitatevi a descrivere un personaggio, reale o immaginario non importa, quello che conta è che, con poche battute, appaia “vivo”.
1.Quest'uomo era un giovanotto di forse venticinque anni, di una bellezza che poche volte ho visto in vita mia.Alto, con le spalle larghe, la vita snellissima come se fosse stato una donna, elegante, le gambe lunghe negli stivaloni di vacchetta gialla.Era biondo come l'oro, aveva gli occhi di un colore tra il verde e l'azzurro, tagliati a mandorla, strani e come sognanti, il naso dritto, grande e sottile, la bocca rossa e ben disegnata; e quando sorrideva scopriva denti bellissimi, bianchi e regolari, che era un piacere guardarli. Lui ci disse che non era tedesco ma russo, di un paese lontano assai.
(A. Moravia, La Ciociara, Bompiani)
2.Martino è un mio vecchio compagno di scuola, con una testa lunga, lunga, una fronte e un mento interminabili, un grosso naso informe che sembra una pietra, e due occhi in mezzo a quel deserto montagnoso del suo viso, dolci, pieni di tenerezza, pendenti in basso, di un bel color nocciola, come quelli di un cane.(C. Levi, L'orologio, Einaudi)
3.Era una donna robusta e dall'aria zingaresca, con due grossi anelli d'oro alle orecchie e catene d'oro e collane di perline colorate al collo. Aveva un volto asimmetrico, imbellettato e pieno di rughe, ma con una espressione intensa, un naso adunco, occhi neri ardenti. Era scura di carnagione e i capelli lunghi e spettinati erano neri. Gli abiti svolazzanti servivano forse a nascondere il fatto che era grassa o forse li indossava solamente per la loro ampia e trasandata comodità, una tunica rossa, una sottana nera a balze, una lunga e ampia giacca grigia di cotone, uno scialle rosso e blu. Gambe nude, piedi nudi, sandali.(R. Rendell, Qualcosa di sbagliato, Rizzoli)
Pina Varriale