Pochi riescono a sopportare il silenzio, subito si cercano delle complicità, nei suoni, nelle banalità, pur di riempire un vuoto che ci pone muti e misteriosi di fronte all’altro.
Il silenzio sottrae, allontana e non abbiamo più niente da verificare, non sono possibili rapide analisi rassicuranti, va tutto bene, sei allegro, sono tranquilla, sei contento, sono preoccupata. Non importa se le parole non rispecchiano quello che davvero si agita dentro di noi, basta riempire il vuoto di insulsi rumori, per non imbarazzare il prossimo, per non inquietarlo.
E’ terribile, poi, andarsene via così, lasciando che l’altro annaspi nel tuo inconoscibile silenzio.
odio il silenzio di chi è di fronte con il corpo e altrove con la mente e il cuore, però mi rendo conto che spesso sono proprio io a comportarmi così .ahah!!!
RispondiEliminaCome si trova, signora , in questo luogo??? lo trovo molto cheto ^_^ devo fare qlk incursione hihi Tonina
E' vero, a volte lasciamo l'altro nel silenzio e pensiamo che il nostro silenzio non compia nessuna azione. Invece dovremmo imparare a parlare, a mandare via la brutta abitudine di dire ciò che non siamo e provare a contattare l'altro nell'anima.
RispondiEliminaMi ha toccato molto questo post... ci voglio riflettere ancora.
Alfonso
Devo dire che spesso ascolto musica per caricarmi, per sognare. Ma il silenzio, o meglio il camminare in un bosco o in riva al mare quando non c'è folla...
RispondiEliminaNon c'è paragone. Il problema è che la mente non fa silenzio quasi mai.
Alfonso, i silenzi scavano baratri incolmabili.
RispondiEliminaE gli altri che, spesso, non comprendono neppure le nostre parole, non hanno alcuna possibilità di "decifrarci". Pensaci, certo.
E' vero, Totò questo posto è mooooolto tranquillo. Mi sta venendo sonno:)
RispondiEliminaHai ragione, Paola Clara. L'unico silenzio "impossibile" è quello dei propri pensieri. Qualcuno sa dov'è l'interruttore?
RispondiEliminaquanto è vero quel che hai scritto.
RispondiEliminaCiao