Pochi riescono a sopportare il silenzio, subito si cercano delle complicità, nei suoni, nelle banalità, pur di riempire un vuoto che ci pone muti e misteriosi di fronte all’altro.
Il silenzio sottrae, allontana e non abbiamo più niente da verificare, non sono possibili rapide analisi rassicuranti, va tutto bene, sei allegro, sono tranquilla, sei contento, sono preoccupata. Non importa se le parole non rispecchiano quello che davvero si agita dentro di noi, basta riempire il vuoto di insulsi rumori, per non imbarazzare il prossimo, per non inquietarlo.
E’ terribile, poi, andarsene via così, lasciando che l’altro annaspi nel tuo inconoscibile silenzio.